Carissimi,
siamo in pieno tempo pasquale. La Pasqua è la roccia della nostra fede. La sostanza della nostra speranza. Senza la Pasqua la fede può diventare una magra consolazione, un modo povero per allontanare i problemi e una luce distorta sulla realtà. Il Vangelo prima di offrire consigli o norme, prima di prescrivere preghiere e riti offre una notizia. Il Vangelo mette in discussione le nostre certezze più sicure e le nostre convinzioni più solide. Noi, per esperienza, siamo portati a guardare più all’evidenza che tutto finisce che allo stupore di tutto ciò che continuamente rinasce e ricomincia. Siamo più volti all’apocalisse (intesa come la catastrofe finale) che alla genesi (la vita che ci aspetta e ci arriva sempre come dono). La Pasqua fa precipitare nella precarietà e nell’incertezza anche ciò che sappiamo essere la realtà più sicura. Cristo risorto ci invita a guardare all’amore di Dio come alla roccia solida su cui appoggiarsi. Cristo risorto ridona luce al mondo e a tutte le creature. Cristo risorto unisce alla sua vittoria l’umanità sfinita per la tristezza e per le sue strade senza sbocchi e la innalza alla dignità e alla prospettiva dell’immortalità. Cristo risorto dà un senso nuovo a ogni nostro passo, a ogni nostro dolore, a ogni situazione nella quale ci troviamo, a ogni fatica, a ogni progetto…
In questo tempo pasquale vi invitiamo a fare due grandi opere di carità. La prima è: partecipare numerosi e volentieri alla missione che abbiamo programmato per la settimana di maggio (da domenica 12 a sabato 18). Non abbiamo bisogno di fare proseliti. Abbiamo urgenza, per amore dei fratelli, di raggiungere tutti perché nessuno rimanga senza la speranza della pasqua. Si tratta di farsi vicini, di passare accanto e di mettersi in ascolto e offrire la nostra spalla. Non avremo la pretesa di essere i salvatori o la presunzione di essere i primi a parlare nella vita di queste persone. Vogliamo renderci disponibili perché il Signore possa, per mezzo nostro, raggiungere quelli che vuole.
La seconda è: collaborare per rendere concreto un sogno bello e intelligente dell’Associazione Gli altri siamo noi a cui ci lega una sincera amicizia e stima. L’associazione lavora da 20 anni a favore di persone con disabilità del neurosviluppo e ha nella sua mission l’ambizione di preparare i giovani alla vita indipendente, affrontando il difficile problema del “dopo di noi”, pensiero che accompagna ogni genitore sin dalla nascita di un figlio con disabilità. Vogliamo aiutare l’associazione ad arredare gli appartamenti che serviranno ai giovani per esercitarsi nella gestione guidata di una casa. Questo progetto aiuterà loro a fare esperienza di giornate e settimane lontani dalla casa familiare e, accompagnati da operatori formati, potranno sperimentare la possibilità di vivere fuori dal nucleo familiare.
Conosciamo la vostra generosità. Spezzare il pane è una delle feritoie attraverso le quali possiamo scorgere il vivente, il Risorto in mezzo a noi. Crediamo che come comunità possiamo coprire la spesa per ammobiliare questi appartamenti e metterli a servizio di questo sogno. Ci piace sognare in questa nostra terra insieme a voi.
Il Signore vi benedica.
p. Emanuele, p. Francesco e p. Amedeo

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